Un buon progetto illuminotecnico ha il potere di trasformare in maniera sostanziale la cucina. In virtù di una lunga esperienza di interor design desideriamo darvi qualche consiglio. Ora che le nostre cucine sono sempre più performanti a livello multifunzionale, il progetto di illuminazione deve evolvere per soddisfare le esigenze di pranzo, relax, compiti a casa e di socialità.
Un'illuminazione della cucina sapientemente studiata può esaltare i pregi della stanza regina della casa e può anche nascondere alcuni difetti. Può far apparire una piccola cucina più grande o compensare la scarsa illuminazione naturale.
Il momento migliore per progettare lo schema di illuminazione della cucina è in fase di progettazione. Non basta lasciare un "paio di forassiti" per poi pensare a come risolvere la questione luci. La cucina è uno spazio tecnico e ricco di funzioni, ognuna delle quali ha bisogno di una luce dedicata per essere esaltata.
Guardate le aree della cucina e pensate alle attività che si svolgeranno in ogni spazio. Alcune zone, come le zone di preparazione del cibo, il lavello ed il piano cottura, richiedono un'illuminazione decisa. Per la zona pranzo o snack meglio un'illuminazione più calda e d'atmosfera.
Oltre ai semplici interruttori on/off, esistono gli interruttori dimmer, ideali per controllare la potenza della sorgente luminosa. Ne esistono diversi in commercio, da quelli meccanici a quelli elettronici, ognuno con pro e contro derivanti soprattutto dalla fonte luminosa che viene alimentata. A questo proposito fate attenzione a quale tipologia di lampada utilizzerete controllando che la lampadina supporti effettivamente la funzione dimmer ed eventualmente verificando la compatibilità dimmer/lampadina. Succede spesso infatti che, nonostante sulla carta la lampadina sia dimmerabile, quando si va a parzializzare la potenza si inneschino fastidiose vibrazioni della luce.
Facendo un passo in avanti i termini tecnologici potete valutare sistemi di illuminazione intelligenti che prevedono l'utilizzo del wi-fi e del sistema Bluetooth, affacciandovi al mondo della domotica, delle app di controllo, Alexa e Google assistant.
L'illuminazione più tecnica e vivida, che riguarda i piani di lavoro e il lavello, può essere ottenuta tramite spot sotto i pensili, sotto le mensole o incassati nel controsoffitto. Attenzione a dove si posizionano: troppo indietro rispetto al piano di lavoro e vi ritroverete in una situazione di controluce, troppo in avanti e rischierete di fare ombra sul piano con le mani o con la testa. Sul piano cottura dovreste cercare di adottare un cappa che garantisca una buona illuminazione, in caso contrario dovrete fare affidamento sulle luci che illuminano il piano circostante, quindi cercate di posizionare un paio di spot o di strisce led molto vicini alla zona fuochi.
Se la cucina è abitabile ed ospita un tavolo o un bancone su cui mangerete è importante prevedere un punto luce dedicato. Un errore comune è quello di affidarsi alla plafoniera del soffitto o in generale alla luce principale della stanza: anche se questa provvede egregiamente in termini di quantità di luce, è sul senso di intimità e calore che non può competere con una fonte dedicata. Pensate al ristorante dove vi siete sentiti più a vostro agio: probabilmente non aveva grandi luci a soffitto che illuminavano tutti i tavoli, ma singole calate o spot a luce calda che delimitavano ogni tavolo come una zona privata. In casa è la stessa cosa e per ricreare un'atmosfera raccolta durante la cena non si può prescindere da questa piccola attenzione in fase di progettazione della cucina.
É la luce di base, quella che accendete quando volete vederci chiaro subito e con un singolo click dell'interruttore. Nonostante questo non c'è motivo di non dedicarle un po' di attenzione in fase di progettazione. Anche in questo caso infatti possiamo ottenere con poco risultati interessanti e atmosfere confortevoli. Quello che dovreste cercare in questo caso è una luce morbida e diffusa. Se lo spazio è aperto (come nel caso di un living con cucina) cercate di utilizzare due o più punti luci con applique a muro o piantane da terra (più adatte ad ammorbidire la luce in quanto sfruttano anche la luce di rimbalzo e montano spesso diffusori grandi).
Nel caso non abbiate spazio per soluzioni di questo tipo potete prevedere un controsoffitto in cui incassare i faretti ed allargare l'area di provenienza della luce. Se dovete utilizzare per forza il classico punto luce centrale a soffitto cercate di montare una lampada grande e con diverse sorgenti luminose, meglio ancora se orientabili. Potrete ottenere ombre ammorbidite ed evitare l'effetto cucina della nonna.
Sono quelle non essenziali, ma che possono donare un tocco di originalità alla vostra cucina. Strisce di led sotto le basi fanno fluttuare la cucina, una scritta al neon attira l'attenzione e può essere un elemento divertente. Hanno anche una funzione pratica interessante: essendo di norma poco potenti, sono quelle che vi ritroverete ad accendere più volentieri durante le incursioni notturne al frigorifero. Nel caso di ambienti cucina-soggiorno ha senso lasciarle accese durante la visione di un film o nei momenti di relax sul divano.